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L'allestimento della
mostra |
La mostra è
organizzata dalla Direzione
generale per l'architettura e l'arte contemporanee (DARC)
del Ministero per i beni e le attività culturali e
dal Centro nazionale per le Arti Contemporanee.
È
un ritratto a 360 gradi di un' artista complessa e
poliedrica - per usare le parole del Direttore generale della
DARC, Pio Baldi - approdata alla professione di architetto
dopo aver studiato matematica pura a Beirut, e dopo aver frequentato
la prestigiosa Architectural Association di Londra.
Con questa mostra, omaggio alla genialità della Hadid,
prende il via in maniera definitiva l'attività espositiva
del Centro, che continuerà anche durante la fase costruttiva
dei nuovi edifici.
"Ci proponiamo- spiega Pio Baldi - di avvicinare il pubblico
al lavoro della Hadid, che con il progetto del Centro (26mila
metri quadrati ) ridisegna e riqualifica urbanisticamente
un pezzo di città, restituendolo alla fruizione e alla
vita.
Ci piacerebbe, allora, che le persone prendessero confidenza
con questa architettura fluida, dinamica, asimmetrica, insieme
di forze centrifughe e centripete, tutta linee spezzate, oblique,
angoli acuti, curve e sinuosità. Decisamente un modo
nuovo di concepire lo spazio e la sua fruizione"
I contenuti
I progetti architettonici in
mostra sono 13, raccontati nel loro farsi: dall'idea
iniziale nei primi schizzi, ai disegni, ai quadri, all'elaborazione
al computer, ai plastici. Sono progetti diversi per soggetto,
tipologia, soluzioni adottate, ma sono accomunati da una sorta
di denominatore comune: si tratta sempre, infatti, di spazi
"pubblici", luoghi di socialità, di incontro
e contatto, pensati per essere vissuti e fruiti, in sintonia
con la concezione che Zaha Hadid ha dello spazio pubblico.
Questo vale per i progetti architettonici
che riguardano luoghi di cultura (come il Centro nazionale
per le arti contemporanee di Roma, pensato per diventare parte
integrante della città; il Rosenthal Center for Contemporary
Art di Cincinnati, Ohio; la Grande Bibliothèque du
Québec, a Montréal, Canada; il Temporary Guggenheim
Museum di Tokyo, tra i più recenti progetti di Zaha);
per i progetti più propriamente
urbanistici come il nuovo terminal marittimo per i
traghetti di Salerno; per i progetti più svariati come
il trampolino per il salto con gli sci a Innsbruck o lo spazio
espositivo "Mind Zone" del Millennium Dome di Londra.
Oltre ai progetti architettonici,
sono esposti prototipi
di oggetti di design progettati
da Zaha Hadid, come i servizi da tè e da caffè,
e prototipi di mobili, come i due tavoli in legno "Stalactite"
e "Stalagmite" e i due divani "Glacier"
e "Moraine". Ci saranno anche i
costumi del balletto Metapolis,
di cui Zaha Hadid ha realizzato anche la scenografia, nel
1999, per la coreografia di Frédéric Flamand.
Infine, una sezione dedicata al mondo
di Zaha, con i libri, i film
e gli oggetti. Insomma, uno spaccato dei suoi interessi e
dei suoi riferimenti nel campo della cultura visiva, per imparare
a conoscere e capire il personaggio e la sua opera.
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