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PSICOLOGO MICHELA CARMIGNANI
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Capodarco:
integrazione sociale per persone diversamente abili e svantaggiate

Capodarco ha festeggiato nel 2005 il suo trentennale. Si tratta di una cooperativa finalizzata all'inserimento lavorativo di persone disabili ed in condizioni di svantaggio sociale, che opera gestendo servizi in ambito sanitario. È parte del COIN ONLUS, un organismo che associa 50 cooperative sociali con circa 2.000 addetti (di cui oltre la metà in condizioni di svantaggio).
I protagonisti che animano una realtà lavorativa così ampia hanno spesso alle spalle percorsi di vita e lavorativi diversi. Il senso di appartenenza alla cooperativa, come forma di sostegno reciproco e di mutualità, costituisce il filo che tiene uniti e che dà coesione all’eterogeneità dei vari percorsi. Per questo, nel processo di selezione delle nuove risorse, viene data importanza alla disponibilità della persona, disabile o non, a prendere parte a questo progetto, con il particolare impegno umano che esso richiede. È importante osservare che quando una persona disabile arriva a sostenere un colloquio di selezione, è possibile che abbia vissuto il confronto con eventuali altri contesti organizzativi, soprattutto di imprese profit, come un momento di discriminazione in cui la disabilità è stata motivo di svantaggio sociale. Ciò accade in modo più frequente per quei candidati la cui invalidità comporta una disabilità evidente che compromette per esempio le capacità motorie o di espressione verbale. Questo presuppone il valutare una persona solo in base alla posizione che deve ricoprire. La selezione dei candidati in un’impresa sociale si concentra invece sul conoscere la persona nella sua globalità: ciò rende possibile valutare gli spazi di incontro tra i bisogni dell’azienda e le potenzialità della persona, valorizzando quest’ultima.
All’interno di una cooperativa come Capodarco persone con un’invalidità sono messe in condizione di svolgere servizi di utilità sociale. Le loro limitazioni fisiche non costituiscono un particolare svantaggio, laddove vengono inserite in attività che possono effettuare agevolmente con le loro proprie risorse. Laddove costituiscono un ostacolo vengono spesso superate dalla capacità di chiedere aiuto ai colleghi e possono così diventare occasione di scambio, costruzione di nuovi legami e integrazione.

 

Michela Carmignani

 

Pubblicato su “il quartiere”, dicembre 2005

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