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MICHELA CARMIGNANI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
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Analisi Transazionale

 

Che cos’è l’Analisi Transazionale
L’Analisi Transazionale è una teoria della personalità e un modello di psicoterapia.
In quanto teoria della personalità fornisce un quadro di come siamo strutturati psicologicamente, utilizzando il modello degli stati dell’Io.
L’A.T. fornisce anche una teoria della comunicazione, utilizzata ad esempio per l’analisi delle organizzazioni.
Come sistema di psicoterapia essa è utilizzata nel trattamento delle difficoltà di ogni tipo: dai problemi della vita più comuni alle psicosi.

I principi di questo sistema di psicoterapia sono 3:

  • ognuno è OK: ogni persona ha valore a prescindere dai suoi comportamenti, e il suo contributo nella terapia è tanto importante quanto quello del terapeuta, nella diversità di competenze
  • ognuno ha la capacità di pensare: il paziente possiede una propria saggezza per cui l’intervento mira a valorizzare le sue risorse e a riattivarne le potenzialità
  • linguaggio semplice: il linguaggio utilizzato del terapeuta mira a favorire una relazione paritaria; per questo utilizza un linguaggio di facile comprensione di cui vengono spiegati e condivisi con il paziente i concetti principali

Il mio interesse per l’Analisi Transazionale è nato durante gli ultimi anni di università, durante un tirocinio. Apprezzo i principi filosofici dell’AT: il fatto che ogni persona sia considerata OK a prescindere dalle proprie difficoltà o dai comportamenti che mette in atto, che sia considerata in grado di pensare e di prendere decisioni, mi ha aiutato a mettere a fuoco il potere che hanno le persone di cambiare e il ruolo attivo che è importante che esse abbiano all’interno del processo terapeutico.
Questa visione filosofica, con le scelte operative che ne derivano, come l’approccio contrattuale, ha influenzato il mio modo di pormi nella relazione terapeutica e di interpretare le scelte delle persone che ho di fronte. Mi colpisce, in ogni lavoro che affronto, il modo in cui le persone hanno funzionato “saggiamente”, durante la loro crescita, prendendo decisioni funzionali alla loro sopravvivenza, a partire da come hanno letto la realtà intorno a loro. Riconoscere questa competenza nelle persone mi aiuta nell’essere empatica e nel fare attenzione a stimolare in loro autonomia piuttosto che dipendenza.

Ecco un video in inglese dell'EATA (European Association of Transactional Analysis) su "lavorare con l'Analisi Transazionale" >>

Le origini dell’Analisi Transazionale
L’Analisi Transazionale è stata fondata da Eric Berne (Montréal, 10 maggio 1910 -15 luglio 1970), medico e psicoanalista. Berne si impegnò nel recupero psicologico dei veterani del Vietnam e della Seconda guerra mondiale come psichiatra militare. Ritenne opportuno dare al linguaggio tecnico dell'AT e all'intera teoria un aspetto familiare e leggibile ed esaltò l'idea che terapeuta e paziente collaborino su un piano paritario in base a un pieno e trasparente mutuo consenso.

Il modello degli stati dell’Io
Uno stato dell’Io è un insieme di comportamenti, pensieri ed emozioni tra loro collegati. È un modo attraverso il quale noi manifestiamo una parte della nostra personalità in un dato momento.
Ci sono 3 stati dell’Io distinti:

  • se la persona si comporta, pensa e sente in relazione a ciò che sta avvenendo intorno a lei qui e ora, utilizzando le risorse a sua disposizione, è nel suo stato dell’Io Adulto
  • se si comporta, pensa e sente in modi che sono una copia di quelli dei suoi genitori, o di altre persone significative nella sua infanzia, sta nel suo stato dell’Io Genitore
  • se si comporta, pensa e sente in modi che utilizzava quando era bambino, sta nel suo stato dell’Io Bambino.

gli Stati dell'Io

Nel modello funzionale (Stewart-Joines, 1992) vengono messe in evidenza le componenti comportamentali degli Stati dell’Io Genitore e Bambino: Genitore Normativo e Affettivo, Bambino Libero e Adattato o Ribelle. Tale modello si è sviluppato a partire dalla descrizione di Berne di Genitore attivo e influenzante (Trauttman, Erskine, 1996): mentre il primo si ha quando una persona, nell’interazione con l’altro, ripropone gli stessi modelli comportamentali introiettati dalle figure genitoriali, si parla di Genitore influenzante quando la persona risponde ad uno stimolo esterno o interno a partire dal suo Bambino, come se stesse rispondendo alle direttive delle figure genitoriali introiettate, piuttosto che ai dati presenti nel qui e ora.

Le transazioni e i giochi
Berne (1967), il fondatore dell’Analisi Transazionale, definisce una transazione come una unità di scambio sociale costituita da uno stimolo e da una risposta. L’analisi delle transazioni si serve del modello degli stadi dell’Io per spiegare e rappresentare graficamente cosa avviene durante il processo di comunicazione.

i giochi
Vi sono tre tipi di transazioni: complementari, incrociate e ulteriori, da cui seguono le tre regole della comunicazione. In una transazione complementare i vettori transazionali sono paralleli e lo stato dell’Io cui cui si rivolge è quello che risponde. Essa è dunque prevedibile. In una transazione incrociata i vettori transazionali non sono paralleli, o lo stato dell’Io cui ci si rivolge non è quello che risponde. In una transazione ulteriore vengono inviati due messaggi contemporaneamente. Uno a livello manifesto e uno, nascosto, a livello psicologico. L’esito in termini comportamentali di una transazione ulteriore è determinato a livello psicologico.
Karpman (1971) ha elaborato l’idea che sia possibile scegliere di effettuare transazioni di qualsiasi tipo a partire da che cosa si ritiene più funzionale nella situazione. Presentando al paziente le opzioni che si hanno quando ci si sente bloccati in una catena ripetitiva e spiacevole di transazioni è possibile attivare il suo Adulto nell’osservare consapevolmente in che modo conduce la sua comunicazione e nel percepire altre strategie alternative.

Un altro concetto di A.T. utile per comprendere la comunicazioni e le relazioni interpersonali nei loro aspetti disfunzionali è quello di gioco. Berne (1967) lo definisce come una serie progressiva di transazioni ulteriori complementari rivolte ad un risultato ben definito e prevedibile. Nel gioco due partner comunicano a due livelli: uno sociale e uno psicologico. Il livello psicologico dell’interazione mira a riconfermare nei 2 giocatori il proprio copione di vita. Il gioco è ripetitivo e le persone coinvolte non si sperimentano autentiche nel relazionarsi. Esso infatti si svolge fuori dalla consapevolezza dell’Adulto e termina con un’emozione spiacevole. Infine, comprende sempre un momento di sorpresa o confusione legato ad un incrocio della comunicazione.

 



 

 

 

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